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12 OPINIONI A CONFRONTO
diseguaglianze venissero sanate, a beneficio sia dei pazienti che delle industrie che hanno investito risorse e giustamente si aspettano ora dei ricavi.
GALLI - La situazione in ambito pediatrico è ancora più complessa. Infatti tutti i farma- ci che vengono autorizzati all’immissione in commercio dalle autorità regolatorie dovreb- bero essere stati opportunamente testati an- che sulla popolazione pediatrica. Purtroppo questo non sempre succede e questi studi o non vengono neppure intrapresi oppure ven- gono iniziati e mai condotti a termine. A com- plicare ulteriormente la situazione poi si asso- cia una notevole discrepanza tra quello che AI- FA ed EMA autorizzano o meno per l’impiego di cura nei bambini.
La mancanza di studi finisce per penaliz- zare proprio quelle classi di bambini più com- plessi che non possono quindi ricevere le nuo- ve molecole, come i bambini con patologia oncoematologica, quelli con fibrosi cistica o vari quadri di immunodeficienza, i neurologici oppure quelli ricoverati nelle Terapie Intensive.
Come infettivologi pediatri chiediamo per- ciò da tempo che gli studi di sperimentazione clinica e di farmacovigilanza vengano sempre realizzati anche sulla popolazione pediatrica.
DE GAUDIO - In Terapia Intensiva la sfida più ardua è quella di cercare di limitare al massimo i danni causati da ESKAPE, acronimo che signi- fica Enterococco, Stafilococco meticillino-resi- stente, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter, Pseudomonas aeruginosa, Enterobacteriacee. Sul versante Gram positivi siamo relativamen- te tranquilli anche se lo stesso non può dirsi sul quello dei Gram negativi che continuano a creare grossi problemi.
Anche noi ovviamente guardiamo con grande interesse alle novità farmacologiche che tra breve dovrebbero essere disponibili.
TOSCANA MEDICA - I medici sono oggi suf- ficientemente formati ed informati su queste tematiche oppure qualche iniziativa in meri- to potrebbe essere utile? Ed ancora, quanto conta l’educazione sanitaria delle persone di fronte a chi con 38° gradi di febbre pretende inevitabilmente l’antibiotico?
ALTI - Io mi occupo tra l’altro anche della for- mazione dei futuri colleghi medici di medici- na generale e devo dire che nell’ambito dello specifico tirocinio molta importanza viene ri- servata alla antibioticoresistenza ed alla corret- ta gestione delle terapie antibiotiche. Inoltre,
anche l’attuale organizzazione della medicina generale, permettendo il superamento della divisione tra medico di famiglia e di continuità assistenziale ed avendo dato vita alle AFT, ci consente di organizzare occasioni di confronto e dibattito tra di noi e con gli specialisti dei vari settori, nonché con coloro che devono fornirci i dati relativi ai farmaci e alle resisten- ze per potere organizzare al meglio il nostro lavoro. Modificare un atto medico non può di- pendere solo da un protocollo o da una linea - guida, ma richiede confronto, condivisione e, soprattutto, analisi accurata del proprio modo di agire, di quello che abbiamo fatto e di quel- lo che invece avremmo dovuto fare.
BARTOLONI - Educazione sanitaria significa anche osservanza di alcune regole elementa- ri, sia in ospedale che sul territorio, da parte soprattutto dei professionisti della salute, co- me lavarsi frequentemente le mani ed usare correttamente il gel alcolico. In questo modo, dando l’esempio, il medico riesce a divulgare comportamenti virtuosi presso i propri pa- zienti.
GALLI - La linea - guida certamente non rap- presenta la soluzione per ogni problema, però ha il vantaggio enorme di tutelare il medico ed i pazienti di fronte alla sempre più devastante medicina difensiva ormai ben radicata anche in ambito pediatrico.
Un grosso aiuto alla correttezza terapeu- tica nel mio settore potrebbe derivare dalla sempre più diffusa disponibilità di metodiche diagnostiche attendibili e rapide: esempio ba- nale, l’uso del test rapido per la ricerca dello Streptococco Beta emolitico di tipo A può ad esempio evitare l’antibiotico in tutte quel- le forme di faringotonsillite che nel bambino sono spessissimo di natura virale. Ovviamente poi i pediatri devono lavorare molto sul ver- sante educativo, facendo chiaramente capire ai genitori i danni delle resistenze e placando la loro ansia di fronte a situazioni di semplice gestione clinica.
Tutti i medici devono comunque potere contare sul supporto attivo e convinto delle istituzioni in questa lotta contro l’inappropria- tezza delle prescrizioni di antibiotici.
VANNUCCI - Gli amministratori dovrebbe- ro avere il coraggio di fare proprie le ultime considerazioni della prof.ssa Galli e decidere di allocare le risorse al momento disponibili in quegli ambiti dove veramente possano essere di utilità: la lotta alle antibioticoresistenze po- trebbe essere proprio uno di questi.
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