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QUALITÀ E PROFESSIONE 15
rappresentata dai condilomi, determina il 9% di tutte le IST e sono una condizione molto diffusa e in costante aumento specialmente negli uomini che hanno rapporti con le persone dello stesso sesso. I genotipi HPV ad alto rischio, 16 e 18, è possibile che possano determinare la super-infe- zione di cellule epiteliali inizialmente degenerate e promuovere la progressione della trasformazione maligna. Il cancro anale, causato anch’esso so- prattutto dal sierotipo 16 ed in misura minore dal 18, è presente sia nel maschio che nella femmina e ha un’incidenza che vede un incremento del 2% per anno, con una stima di 27000 casi per anno. Nel complesso, i cancri dovuti a HPV nel maschio sono più bassi di numero rispetto che a quelli che si osservano nella donna, con la differenza che il cancro della cervice può essere individuato an- che in stadi precoci, grazie agli efficaci program- mi di screening, mentre questo non avviene per tutti gli altri cancri associati a HPV. Queste nuove importanti indicazioni devono servire a rivaluta- re gli obiettivi attuali di prevenzione, includendo anche come obiettivo la diminuzione delle altre neoplasie HPV indotte che colpiscono entrambi i sessi e che non hanno programmi di screening organizzati come invece avviene per il cancro del collo dell’utero.
Vaccini
Un importante sviluppo per quanto riguarda la prevenzione dell’infezione da HPV è stata la di- sponibilità di due vaccini attualmente presenti in commercio in numerosi paesi del mondo. Questi sono stati realizzati con la tecnologia ricombinan- te e sono preparati da proteine strutturali L1 puri- ficate che si auto-assemblano per formare specifi- ci gusci vuoti o particelle virus-simili di HPV (VLPs) del gene L1, pseudocapsidi privi di acido nucleico e quindi non infettanti. Il vaccino quadrivalente (Gardasil®, Sanofi Pasteur MSD), è diretto contro HPV tipi 6, 11, 16, e 18 e contiene come adiu- vante l’alluminio. L’altro vaccino simile (Cervarix®, GlaxoSmithKline) è diretto solo contro HPV-16 e18 e contiene come adiuvante una miscela di li- popolisaccaridi batterici detossificati (AS04) ed un sale di alluminio. I VLPs sono in grado di indurre la formazione di anticorpi neutralizzanti anti–L1 ad alto titolo con una risposta immunitaria protettiva molto maggiore a quella che si ottiene dopo l’in- fezione naturale. L’efficacia protettiva dei vaccini anti-HPV è stata evidenziata in diversi studi che hanno mostrato una protezione dal 93 al 100% contro la comparsa di lesioni displastiche indotte dai genotipi presenti nei vaccini e contro le lesioni di grado 2 o > di 2 a livello del collo, della vulva e della vagina delle giovani donne arruolate. Questi studi, inoltre, hanno evidenziato che i vaccini so- no molto efficaci se somministrati prima che ci sia un’infezione da HPV e quindi prima del “debutto” dell’attività sessuale. Per quanto riguarda la po- polazione maschile, è stato effettuato uno studio
che ha mostrato una risposta anticorpale contro le lesioni condilomatose e la displasia anogenitale del 90% nei naive e del 60% nei soggetti con una storia sessuale. La letteratura scientifica riporta molti dati favorevoli alla vaccinazione nei maschi. Questi possono beneficiare per prevenire sia i con- dilomi, il cancro della sfera otorinolaringoiatrica- ORL, che si osserva anche nella donna, e il cancro anale che è aumentato rispetto alla popolazione generale di circa 37 volte negli MSM e di 90 volte nei pazienti HIV. L’infezione HIV e la conseguente immunodepressione favorisce l’acquisizione e il persistere del virus HPV, infatti in questa popola- zione è frequente riscontrare la condilomatosi, le lesioni displastiche e il carcinoma delle cervice che è entrato tra le malattie indice di AIDS. Vaccinare anche gli uomini permette di ridurre il rischio di trasmissione di HPV alle partner femminili ed ai partner maschili. L’analisi costi-benefici ha mo- strato che è utile vaccinare le ragazze quando si raggiunge una copertura vaccinale di circa l’80% o nel caso di ragazzi che rientrano tra gli MSM. Per incrementare la protezione contro altri siero- tipi di HPV è stato messo a punto un nuovo vac- cino HPV9 (Gardasil 9, Sanofi Pasteur MSD), ap- provato dalla FDA nel dicembre 2014 e che copre i tipi 6, 11, 16, e 18 (come HPV 4) e altri cinque ceppi ad alto rischio di cancro: 31, 33, 45, 52 e 58. Tale vaccino è in attesa dell’approvazione da parte dell’EMA, Agenzia Europea per i Farmaci. L’efficacia e/o l’immunogenicità di Gardasil 9 sono state valutate in sette studi clinici. È aumentata la consapevolezza che il numero di cancri dovuti a HPV non è, purtroppo, appannaggio soltanto delle femmine ma anche dei maschi ponendosi la necessità di introdurre la vaccinazione anche nei ragazzi, là dove la copertura vaccinale delle fem- mine è bassa.
Posologia, ciclo di vaccinazione
Per il vaccino HPV quadrivalente, come per il vaccino bivalente, il programma di vaccinazio- ne indicato dal produttore è di 3 dosi e dipen- de dall’età della persona che riceve il vaccino. Dall’età di 14 anni ed oltre, il vaccino sarà iniet- tato in ragazze e ragazzi come un programma di3dosi(0,5mla0,2e6mesi).Laseconda dose deve essere somministrata almeno 1 mese dopo la prima dose e la terza almeno 3 mesi do- po la seconda. I vaccini anti HPV devono essere somministrati per iniezione intramuscolare ed iI sito di iniezione preferito è la regione deltoide del braccio. Il vaccino non deve essere iniettato per via sottocutanea o intradermica in quanto queste modalità di somministrazione non sono state studiate e quindi non raccomandate. I vac- cini HPV2 e HPV4 per le ragazze e i ragazzi di 9-13 anni possono essere somministrati in un programma di vaccinazione in 2 dosi (0,5 ml a 0 e 6 mesi). La seconda dose può essere sommi- nistrata tra 5 e 7 mesi dopo la prima.
S O M M A R I O ToscanaMedica8|2016

