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8 OPINIONI A CONFRONTO
TOSCANA MEDICA - Alla luce di quanto det- to dal medico di famiglia e dal pediatra, quale è la valutazione degli specialisti infettivologi?
MENICHETTI - Tra le cause dello sviluppo di re- sistenza agli antibiotici la più importante è rap- presentata dalla pressione selettiva correlata al loro abuso prescrittivo. Spesso l’appropriatezza delle scelte terapeutiche è discutibile e le stes- se problematiche che si osservano in ospedale si riscontrano anche a livello territoriale dove si registra un consumo di antibiotici nettamente superiore a quello che si verifica in ospedale.
Nella realtà ospedaliera pisana cerchiamo di governare il fenomeno con la cosiddetta “stewardship antimicrobica” o prescrizione as- sistita. In pratica insieme ai colleghi che lavo- rano negli altri reparti concordiamo una lista di molecole antinfettive che viene sottoposta a delle restrizioni di impiego, discusse, condivise ed accettate da tutti. La gestione di questi far- maci è affidata agli infettivologi che hanno la “responsabilità” di autorizzare gli altri colleghi a prescriverli e che garantiscono un servizio di
consulenza attivo sulle 24 ore.
Questo modello organizzativo, che ovvia-
mente richiede una grande comunione di intenti tra tutti i professionisti interessati, funziona ab- bastanza bene in ospedale che, per quanto gran- de ed articolato, è pur sempre una comunità relativamente ristretta. La sua applicazione alla realtà extra-ospedaliera mi sembra onestamente non impossibile ma certamente più ardua.
ALTI - Sono d’accordo con il dottor Meni- chetti ed anche io credo che la condivisione di linee - guida e protocolli debba essere favori- ta al massimo anche a livello territoriale. Noi abbiamo assoluto bisogno di dati ed informa- zioni (ed in questo grande aiuto lo possono fornire infettivologi e microbiologi) per impo- stare il più correttamente possibile la terapia delle infezioni che più spesso ci troviamo ad affrontare, quali quelle delle alte e basse vie respiratorie e delle vie genito-urinarie. La nuo- va organizzazione della medicina generale for- nisce oggi gli strumenti per costruire percorsi condivisi e validati.
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